Alimentazione e infertilità

Nelle giovani coppie si osservano di frequente problematiche di infertilità.

In alcuni casi, vengono diagnosticate patologie specifiche che possono ostacolare il concepimento. In altre coppie, invece, non si osserva nessuna problematica specifica e l’infertilità viene attribuita ad uno stile di vita non corretto e al concorso di fattori ambientali come il fumo, lo stress e l’alimentazione sbilanciata.

Infertilità femminile

Il peso corporeo può avere un ruolo importante nella fertilità. Infatti, per poter portare avanti una gravidanza in maniera ottimale, sarebbe opportuno avere un peso che rientri nel range di normopeso. L’indice di massa corporea (BMI) si calcola in questo modo: peso (kg)/altezza2(m2). In un soggetto normopeso, questo indice dà un risultato tra 18,5 e 25. Se il BMI è inferiore a 18,5 si parla di sottopeso, se è superiore a 25 si parla di sovrappeso e obesità. Nelle donne sottopeso e in quelle che praticano un’attività fisica eccessivamente intensa, si può osservare una difficoltà nell’ovulazione e di conseguenza nel concepimento. Inoltre, il sottopeso della madre può rappresentare un rischio per la crescita del feto. Ricordiamo anche che in alcune donne si può osservare una difficoltà nell’ovulazione legata alla policistosi ovarica . Le donne con policistosi ovarica spesso hanno un indice di massa corporea indicativo di sovrappeso o obesità.

Alimentazione e infertilità

I fattori nutrizionali che sembrano poter ridurre il rischio di infertilità femminile sono:

  • Supplementazione di ferro eme (derivante dai prodotti animali) e non eme (derivante dal mondo vegetale). E’opportuno ricordare che le donne in età fertile, soprattutto se hanno un flusso mestruale molto abbondante, spesso non riescono a soddisfare con la dieta il proprio fabbisogno di ferro.  In questo caso è opportuno che venga valutata, col proprio medico, la necessità di assumere un integratore nutrizionale a base di ferro.
  • Consumo di proteine di origine vegetale (derivanti prevalentemente dai legumi).
  • Corretto apporto di vitamine.
  • Consumo di cereali integrali (come pasta, pane, riso…) in alternativa agli analoghi raffinati.

I fattori nutrizionali che sembrano poter invece aumentare il rischio di infertilità sono:

  • Consumo di latte scremato (e suoi derivati, come yogurt e gelato) al posto di latte intero (e suoi derivati). Il latte ed i suoi derivati sono fonte di calcio e di vitamina D. E’ importante ricordare che, oltre ad essere assunta con la dieta, la vitamina D può anche essere sintetizzata dal nostro organismo. Per favorire una sintesi ottimale di vitamina D occorre un’esposizione alla luce del sole moderata ma giornaliera, pari a circa 20’ nel periodo invernale e 10’ nel periodo estivo (evitando le ore   più calde e le ore centrali della giornata).
  • Consumo di grassi saturi, se consumati a discapito dell’apporto di carboidrati e grassi insaturi.

Consigli nutrizionali

  • Mantenere un peso adeguato e fare regolare e moderata attività fisica.
  • Consumare ad ogni pasto carboidrati complessi (pasta, pane, riso), preferendo i prodotti integrali.
  • Consumare carne non più di 5 volte alla settimana, sostituendola con pesce o con legumi.
  • Consumare ad ogni pasto almeno una porzione di verdura e circa tre frutti al giorno.
  • Bere ogni giorno un bicchiere di latte intero. Chi lo gradisce, una volta alla settimana può sostituirlo con una coppa di gelato alla panna.
  • Tra i condimenti, prediligere l’olio d’oliva a crudo, ma usare anche piccole quantità di oli di semi.
  • Limitare il consumo di cibi ricchi in grassi saturi (come ad esempio piatti pronti, cibi da fast food, dolciumi farciti con creme).
  • Ricordiamo che, per la corretta crescita del feto, è opportuno soddisfare i fabbisogni giornalieri di acido folico.

Le principali fonti di acido folico sono le verdure a foglia verde scuro. Anche in questo caso, è opportuno che le donne che si accingono a sostenere una gravidanza valutino col proprio medico la necessità di assumere integratori nutrizionali a base di acido folico.

Si consiglia inoltre l’astensione dal fumo, o perlomeno una significativa riduzione dello stesso.

 

Infertilità maschile

Esistono alcuni fattori nutrizionali che possono interferire con la fertilità maschile. Alcuni studi scientifici hanno evidenziato che l’obesità può favorire l’infertilità maschile; in ogni caso, sembra che solo le obesità molto gravi possano avere questi effetti. Inoltre, è stato osservato che alte concentrazioni di grassi trans possono ridurre la concentrazione dello sperma. In conclusione, per favorire la fertilità maschile è consigliata una dieta normocalorica, bilanciata e ricca in antiossidanti.

I consigli nutrizionali sono quindi:

  • Fare attività fisica moderata e costante.
  • Mantenere un peso adeguato .
  • Mangiare ad ogni pasto almeno una porzione di verdura, più due-tre frutti al giorno.
  • Consumare una colazione bilanciata, con una porzione di latte o yogurt accompagnata da carboidrati (cereali, fette biscottate, pane e marmellata oppure biscotti).
  • Ad ogni pasto, associare carboidrati (pane, pasta o riso) alle proteine (secondi piatti) Alternare il consumo dei secondi piatti, prediligendo il pesce e i legumi e  limitando i salumi più grassi.
  • Condire i piatti con olio d’oliva a crudo, ma usando anche piccole quantità di oli di semi.
  • Limitare i cibi ricchi in grassi trans (come alcune margarine e alcuni alimenti confezionati, quali alcune merendine o altri prodotti da forno).
  • Limitare l’alcool, assumendo non più di un bicchiere di vino a pasto (preferibilmente rosso) e assumendo superalcolici solo all’occasione.

Si consiglia inoltre l’astensione dal fumo, o perlomeno una significativa riduzione dello stesso.

Nota

I consigli dietetici forniti sono puramente indicativi e possono richiedere adattamenti da parte del Medico sulla base della situazione clinica individuale.

da ” www.educazionenutrizionale.granapadano.it

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