IL SALE E GLI EFFETTI SUL METABOLISMO DEL CALCIO E LA SALUTE DELL’OSSO
Il consumo eccessivo di sale non è solo controindicato per l’apparato cardiovascolare, ma comporta danni anche alla salute dell’osso.
Infatti gli studi in letteratura hanno evidenziato che, soprattutto per le donne in menopausa, predisposte all’osteoporosi, l’eccesso di sale nella dieta danneggia il metabolismo dell’osso.
Maggiore è l’apporto di sale più alta è la perdita di calcio.
I primi studi sull’interferenza del sodio nel metabolismo del calcio risalgono al 1937, quando notarono che il carico di cloruro di sodio incrementava il calcio urinario.
Negli anni successivi gli studi hanno continuato a dimostrare l’esistenza di una relazione positiva tra l’escrezione urinaria di sodio e quella di calcio nell’arco delle 24h
Il meccanismo fisiopatologico alla base dell’ipercalciuria sarebbe legato in parte all’effetto del sodio nell’incremento del volume plasmatico, che ne favorisce la filtrazione renale.
Approssimativamente si stima che l’escrezione di calcio aumenti di circa 1 mmol (40mg)
per ogni 100 mmol (2,3gr) di sodio introdotto.
L’effetto diretto correlato alla calciuria aumentata nei casi di sovraccarico sodico, è quello di promuovere l’aggregazione dei sali di calcio, favorendo i processi di calcolosi renale.
È stato osservato che per un aumento di circa 100 mmol di calcio (1 mmol di sodio) si ottiene un significativo aumento delle probabilità di formazione di calcoli urinari.
Una diminuzione del sale introdotto con la dieta scongiurerebbe così casi di litiasi renale da sali di calcio.
SODIO E OSTEOPOROSI: ESISTE DAVVERO UN RAPPORTO?
L’effetto ipercalciurico (anormale presenza di calcio nelle urine), determinato dal sodio, ha portato a ipotizzare un possibile ruolo di quest’ultimo nell’insorgenza dell’osteoporosi. È probabile, infatti, che alla perdita urinaria di calcio segua un decremento della concentrazione del minerale, in grado di promuovere l’attivazione del paratormone (PTH) e della vitamina D (D3) e dei metaboliti che sono spia del rimaneggiamento osseo effettivo depauperamento osseo tale da elevare il rischio di osteoporosi. Sembrerebbe infatti importante, per l’assorbimento osseo, capire il bilancio tra calcio perso con le urine e il riassorbimento di calcio a livello intestinale.
In ultima analisi l’introito medio di calcio nelle diete occidentali, dovrebbe riuscire a tamponare discretamente le maggiori perdite urinarie determinate dall’eccesso dietetico di sodio. Lo scarso influsso del sodio sul riassorbimento osseo potrebbe dipendere dai complessi meccanismi di compenso e di regolazione dell’omeostasi del calcio oltre che dai molti fattori che intervengono.
CONSIDERAZIONI SULL’ASSUNZIONE E LA PERDITA DI CALCIO
È interessante notare che pazienti affetti da ipertensione essenziale dimostrano livelli di calciuria superiori rispetto alla media della popolazione e tendono ad avere livelli più elevati di PTH, D3 e livelli più bassi di calcio ionizzato.
Queste evidenze sollevano delle perplessità in merito al fatto che la perdita di calcio urinario non venga totalmente compensata dai meccanismi regolatori fisiologici e che i soggetti ipertesi corrono un rischio maggiore di mobilitazione ossea, rispetto alla popolazione normotesa.
È interessante notare che negli effetti calciurici sia importante la tipologia di minerale che accompagna il sodio: il sodio bicarbonato, ad esempio, non determina alcun effetto calciurico.
Anche il potassio tende ad annullare l’effetto calciurico del sodio.
A un consumo dietetico di calcio, in linea con i livelli attualmente raccomandati, non sembra corrispondano effetti deleteri del consumo di sale sull’osso o sul metabolismo del calcio stesso.
Le evidenze fino ad ora raccolte non concordano del tutto nel suggerire effetti osseorisparmiatori in seguito alla restrizione di sale o all’aumentata assunzione di calcio. La strategia ottimale per proteggere lo scheletro è quella di fornire un adeguato apporto di calcio e potassio con la dieta ed un moderato uso di sale.
Al giorno d’oggi è facile eccedere nel consumo di sale, attraverso l’uso di alimenti pronti, affettati e salse ricche di sale.
L’ideale sarebbe sostituire il sale da cucina con erbe e spezie che conferiscano sapore agli alimenti senza apportare ulteriore sale.
CONCLUDENDO
Gli studi più significativi attestano che esistono modificazioni urinarie di calcio sodio dipendenti, pertanto si può affermare che un uso moderato di sodio non danneggi lo stato di salute dell’uomo.