Gli alimenti trasformati o processati: la classificazione NOVA

Mai come mai in questo periodo è importante conoscere il valore nutrizionale del nostro cibo, la Classificazione NOVA di cui vi parlo ci fa riconoscere i prodotti in base a quanto sono stati elaborati e ci permette così di riconoscere gli alimenti sani e naturali da quelli trasformati anche ultra elaborati molto spesso attraenti per essere commercializzati. Questi ultimi alimenti comprendono anche diversi tipi di barrette a rapido consumo o sostitutivi di pasto per diete dimagranti.

Pertanto, la mia raccomandazione resta sempre quella: usate il cibo sano, fresco e soprattutto italiano.

Che cos’è la Classificazione NOVA?

Sono sempre più numerose le prove scientifiche che il virus Covid-19 colonizzi anche l’apparato gastroenterico.

Considerando che il nostro microbiota (flora intestinale) è altamente sensibile alla qualità degli alimenti, se la nostra tavola quotidiana prevede i cibi naturali della dieta mediterranea (cereali preferibilmente integrali, frutta e verdura e un moderato consumo di latticini e carne a vantaggio del pesce e olio di oliva) questo biosistema è in grado di combattere al meglio le eventuali infezioni intestinali.

Viceversa, se utilizziamo dei pasti con cibi processati e ricchi di additivi, impoveriamo il nostro microbiota e possiamo diventare più vulnerabili in corso di aggressioni esterne (virali, batteriche o fungine). In merito a questa affermazione, è stata formulata nel 2009 da diversi organismi e personalità del mondo scientifico tra cui FAO (Food and Agriculture Organization) e ONU (Nazioni Unite) una classificazione denominata NOVA, vero e proprio nome del metodo di classificazione degli alimenti in varie categorie a seconda dell’entità, del valore nutrizionale, dello scopo con i quali i cibi vengono processati e del loro impatto sulla salute.

Classificazione NOVA: 4 gruppi alimentari

La Classificazione NOVA prevede la divisione degli alimenti in 4 gruppi:

  • Gruppo 1 – Cibi non trasformati o minimamente trasformati
    In questa categoria sono compresi i cibi freschi o sottoposti a processi di conservazione semplici come refrigerazione, congelamento, essiccazione, confezionamento sotto-vuoto e fermentazione non alcolica. È un tipo di lavorazione che non implica l’aggiunta di sali, grassi o zuccheri.
  • Gruppo 2 – Ingredienti culinari
    Sono gli alimenti impiegati per elaborare cibi del primo gruppo, come sale marino, oli vegetali, burro, lardo, miele adoperati per la preparazione di pane, pasta, brodi e zuppe, insalate, bevande e dessert. In questo gruppo rientrano anche additivi come antiossidanti, umettanti, addensanti, antibatterici o stabilizzanti.
  • Gruppo 3 – Cibi lavorati
    Si tratta di prodotti abbastanza semplici, ottenuti inserendo olio sale o altri condimenti del secondo gruppo agli alimenti del primo gruppo. Quasi tutti questi cibi ha due o tre ingredienti e le lavorazioni comprendono cottura, conservazione e fermentazione non alcolica. In questo gruppo troviamo verdure, frutta e legumi in scatola, frutta secca, carne lavorata o affumicata, pesce in scatola, formaggi e pane fresco, bevande alcoliche come vino e birra in cui possono essere presenti additivi con azione antiossidante o antimicrobica.
  • Gruppo 4 – Cibi e bevande ultra-lavorati
    In questo gruppo sono presenti prodotti industriali che generalmente utilizzano cinque o più ingredienti, che possono includere anche condimenti presenti in cibi lavorati come zucchero, oli, grassi, sale, antiossidanti, stabilizzanti e conservanti. Gli alimenti ultra-lavorati però utilizzano anche altre sostanze non comunemente usate per cucinare, come additivi che servono per esaltare i sapori o coprire gusti non gradevoli. In questo ultimo gruppo le sostanze utilizzate per la processazione degli alimenti possono essere sia estratte direttamente da essi (caseina, lattosio, siero di latte e gluti) sia ricavate dall’ulteriore modificazione di costituenti alimentari( oli idrogenati, proteine idrolizzate, proteine isolate dalla soia, maltodestrina, zucchero invertito e sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio). Questo gruppo di prodotti comprende inoltre gli additivi (coloranti, stabilizzanti del colore, aromi, esaltatori di sapidità, edulcoranti non zuccherini e coadiuvanti tecnologici come carbonatazione, rassodamento, bulking e anti-bulking, de-schiuma, anti- agenti agglomeranti e glasuranti, emulsionanti, sequestranti e umettanti). La lavorazione di questi alimenti è chiaramente di tipo industriale in modo da renderli molto stuzzicanti, sono confezionati in modo da attirare subito l’attenzione del compratore e vengono proposti di continuo nelle pubblicità, riportano informazioni sulla salute ed hanno un grosso riscontro di pubblico. La varietà dei cibi appartenente a questo gruppo è veramente estesa: si va dalle pizze precotte alle bevande, gelati, alimenti per l’infanzia, sostituti del pasto e persino pollame e pesce.

I prodotti realizzati solo con alimenti del gruppo 1 o del gruppo 3 che però contengono conservanti intensificanti cosmetici o sensoriali, come yogurt bianco con aggiunta di aromi artificiali e pane con emulsionanti aggiunti, sono classificati nel gruppo 4. Appartengono a questo gruppo:

  • bevande zuccherate e gassate;
  • energy drinks;
  • sciroppi e succhi di frutta;
  • pane, pizza e prodotti da forno preconfezionati;
  • cereali da colazione;
  • pasticcini, torte, caramelle e dolciumi;
  • marmellate;
  • creme spalmabili;
  • margarine;
  • salse da condimento;
  • piatti preconfezionati a base di pasta;
  • zuppe e brodi in scatola o liofilizzati;
  • piatti preconfezionati a base di carne, pesce, formaggi e verdure;
  • bastoncini e bocconcini a base di pollo, tacchino e pesce;
  • patatine fritte e chips;
  • hamburger e hot-dogs;
  • wurstel e preparati a base di carne lavorata;
  • latte al cacao, bevande e preparati a base di latte, yogurt alla frutta;
  • gelati;
  • prodotti light di vario tipo;
  • pasti sostitutivi e barrette;
  • prodotti di distillazione come grappa, whisky, rum e vodka

Classificazione NOVA: Conclusioni!

In conclusione da questa classificazione si evince che i sostituti del pasto che spesso vengono utilizzati in diete iperproteiche dimagranti o come pasto veloce dal lavoro sono alimenti che devono essere consumati con parsimonia, sotto stretta prescrizione medica specialistica che valuta prima dopo un’accurata analisi dei parametri di salute bioumorali, le indicazioni, il dosaggio corretto, e il tempo di utlilizzo.

Un elevato consumo di cibo detto “cibo spazzatura” o “junk food” è indice di una dieta squilibrata oltre che di bassa qualità. Dobbiamo sempre preferire gli alimenti freschi, poco lavorati o ”a Km Zero” cioè provenienti da una filiera corta dove per filiera si intende numero di processi produttivi necessari a trasformare un qualsiasi alimento e portarlo sulla tavola del consumatore. Cosa molto importante è che tutti gli alimenti devono essere sempre consumati nelle giuste quantità in funzione del nostro fabbisogno e senza abusarne.

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