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La bulimia nervosa rientra nella classificazione dei disturbi dell’alimentazione insieme all’anoressia nervosa e ai disturbi dell’alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorders – BED).
criteri diagnostici per la bulimia nervosa
Secondo la 5° edizione del Manuale diagnostico e Statistico dei disturbi mentali DSM-5 prodotto dalla American Psychiatric Association i criteri per diagnosticare in un soggetto il disturbo della bulimia nervosa sono i seguenti:
- ricorrenti crisi bulimiche: una crisi bulimica è caratterizzata dall’ingestione, in un periodo definito di tempo (es. un periodo di 2 ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili, provando al contempo la sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad esempio la sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o di non controllare che cosa o quanto si sta mangiando);
- ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo;
- occorrenza sia di abbuffate che di condotte compensatorie inappropriate in media almeno una volta a settimana per 3 mesi;
- livelli di autostima impropriamente influenzati dalla forma e dal peso del corpo;
- manifestazione del disturbo non esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa.
Una volta constatato lo stato patologico di bulimia nervosa del soggetto è necessario specificare il livello attuale di gravità. Il livello minimo di gravità è basato sulla frequenza delle condotte compensatorie inappropriate (vedi sotto), ma può essere aumentato tenendo conto degli altri sintomi e del grado di disabilità funzionale.
- Lieve: Una media di 1-3 episodi di condotte compensatorie inappropriate per settimana
- Moderato: Una media di 4-7 episodi di condotte compensatorie inappropriate per settimana
- Grave: Una media di 8-13 episodi di condotte compensatorie inappropriate per settimana
- Estremo: Una media di 14 o più episodi di condotte compensatorie inappropriate per settimana
In questa tabella, stilata da Fairburn nel 1997, sono riassunte le conseguenze negative sull’organismo dei comportamenti compensatori inappropriati causati dalla bulimia nervosa.
Abbuffate | Vomito-auto-indotto | Abuso di lassativi |
Dilatazione acuta dello stomacoAnomalie mestruali
Ipertrofia e dolore delle ghiandole salivari (specialmente delle parotidi) |
Disturbi metabolici
Ipopotassemia, ecc Aritmie cardiache Tetania e parestesie periferiche Debolezza e letargia Disidratazione Crisi epilettiche Danni renali Erosione dello smalto dentario Raucedine cronica Esofagite da reflusso |
SteatorreaDita a bacchetta di tamburo
Ritenzione idrica una volta che i lassativi o i diuretici vengono interrotti |
inefficacia del vomito autoindotto e dei lassativi per il controllo del peso
Per quanto riguarda il vomito, altra pratica utilizzata da chi è affetto da bulimia nervosa, al paziente va fatto presente che generalmente le abbuffate implicano l’assunzione di una grande quantità di cibo che non si elimina interamente con questa pratica, anzi si espelle non più della metà delle calorie introdotte: ciò spiega perché i soggetti con bulimia nervosa che vomitano non sono sottopeso.
Per quanto riguarda invece i lassativi, va spiegata la fisiologia gastrointestinale e che essi non hanno alcun effetto sull’assorbimento del cibo perché agiscono a livello del colon, quando ormai l’intero processo assorbitivo si è concluso; i diuretici hanno un effetto solo momentaneo sul peso, causando una perdita di acqua che però viene rapidamente rimpiazzata.
terapia
L’approccio terapeutico che viene utilizzato per curare le persone con bulimia nervosa comprende la rieducazione alimentare e l’intervento sia psicologico che farmacologico.
La rieducazione alimentare permette di stabilire sequenze di pasti regolari, migliorare le abilità spesso deficitarie nei disordini alimentari, incoraggiare la pratica non eccessiva di esercizio fisico. Per quanto riguarda l’intervento psicologico, i più recenti studi scientifici hanno dimostrato che i pazienti trattati con la Terapia Cognitivo-Comportamentale raggiungono una guarigione completa nel 50% dei casi ed un miglioramento significativo dei loro sintomi nell’80% dei casi.
Spesso si associa la terapia farmacologica con l’uso di antidepressivi, in grado di determinare l’interruzione delle abbuffate e dei comportamenti di compenso nel 20% dei pazienti trattati. Purtroppo, l’efficacia degli antidepressivi non sembra durare nel tempo e la maggior parte dei pazienti ricade nei comportamenti erronei dopo 4-5 mesi di trattamento.
principali segni e sintomi delle complicanze mediche della bulimia nervosa
- Cute e annessi: cute secca e distrofica, “Segno di Russell”, petecchie peripalpebrali, emorragie congiuntivali, arrossamenti e ulcerazioni periorali, comparsa di lanugo (peluria sulle estremità), gonfiore di mani e piedi.
- Cavo orale: erosione dello smalto dentale, carie, gengiviti, ipertrofia delle ghiandole salivari, aumento della sensibilità dentale, mal di gola frequenti.
- Apparato gastroenterico: gastriti, esofagiti, erosioni e ulcere esofagee, infiammazioni del colon, epatomegalia, steatosi epatica, stipsi o diarrea, ematemesi (episodi di vomito sanguinolento).
- Alterazioni elettrolitiche: ipopotassiemia.
- Apparato cardiovascolare: bradicardia, ipotensione arteriosa, aritmie cardiache.
- Generali: amenorrea, stanchezza.
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