La Carne è Cancerogena?
C’è una correlazione fra alimentazione e insorgenza di tumori?
Uno degli argomenti più discussi negli ultimi tempi è la presunta correlazione tra un’alimentazione scorretta e l’insorgenza di alcuni tumori, ipotizzata sulla base della correlazione invece ampiamente dimostrata tra l’alimentazione scorretta e alcune patologie, come diabete, colesterolo alto e malattie cardiovascolari. L’alimento più studiato in tal senso è la carne, ma le analisi sono particolarmente complesse, sia per l’altissimo numero delle molecole coinvolte nel processo della nutrizione e delle relative interazioni, sia perché le cause dei tumori sono generalmente poco controllabili (inquinamento, tabagismo, radiazioni). Le organizzazioni addette al monitoraggio di queste patologie sono particolarmente attente alla loro diffusione, che potrebbe assumere carattere epidemico (nonostante non si tratti di malattie infettive e contagiose), e cercano di indicare alle relative nazioni linee guida da seguire per diminuire i rischi, come campagne anti-fumo e monitoraggio dell’inquinamento atmosferico.
Le carni rosse e i tumori
L’altra faccia della medaglia di questi provvedimenti sono gli allarmismi e le leggende metropolitane che si sviluppano intorno ad essi, creando situazioni di panico e diffondendo un’informazione superficiale quando non sbagliata. È questo il caso della presunta cancerogenicità della carne rossa: l’OMS ha aggiornato le classifiche delle sostanze cancerogene, in cui figurano numerose sostanze che quotidianamente ingeriamo o utilizziamo, inserendo le carni rosse lavorate e non lavorate a causa di evidenze scientifiche che le collegano al cancro del colon e dello stomaco. I media hanno diffuso in modo semplicistico la notizia, scatenando reazioni emotive esagerate che non tengono conto della quantità e della frequenza del consumo di questo alimento né nel tipo di lavorazione effettuata. Molte delle sostanze della classifica “classe 1” dell’OMS, in cui figurano le carni lavorate, non sono vietate di per sè perché la loro tossicità dipende dalla dose.
Il consumo di carne, anche in base ai benefici che offre all’organismo, non va vietato ma semplicemente limitato e regolamentato: un consumo settimanale inferiore ai 500g è assolutamente fuori pericolo.
Più morti per cancro dato da tabagismo che legato all’alimentazione
I morti per cancro legato all’alimentazione sono significativamente inferiori rispetto ai morti per cancro dato da tabagismo (50000 contro un milione l’anno), e non tutti i tumori legati all’alimentazione sono causati dalla carne. Bisogna però tener conto che gli altri rischi per la salute collegati ad un consumo eccessivo di carne sono effettivi e ingenti, perciò resta valido l’invito alla prudenza e alla moderazione.
Facciamo chiarezza sulle carni lavorate
Bisogna inoltre fare chiarezza su ciò che si intende per carni lavorate, incluse nella prima lista dell’OMS: si fa riferimento a carni essiccate, salate, fermentate, affumicate e trattate con conservanti per migliorarne il sapore. Se pensiamo alle differenze di lavorazione tra un prosciutto DOP e della carne in scatola diventa difficile capire quale trattamento sia pericoloso. Bisogna inoltre capire cosa si intende effettivamente per carne rossa, perché i cuccioli di molte specie vengono considerati talvolta carne bianca, e da dove proviene l’alimento: l’Europa ha infatti leggi molto più restrittive sulla qualità delle carni e sull’alimentazione degli animali, mentre negli USA il bestiame viene alimentato con prodotti OGM e addizionati con anabolizzanti per favorire la crescita, additivi, addensanti, coloranti etc. Se consideriamo che gli studiosi che hanno stilato le classifiche di cancerogenicità si rifanno ad una visione globale del prodotto, è logico pensare che le carni provenienti da paesi in cui i controlli sanitari sono più blandi possono aver alzato la media del tasso di tossicità e che le carni provenienti dai paesi europei siano meno problematiche di quanto indicato.
Quale dieta seguire?
La dieta che più si confà alle raccomandazioni di salute e di prevenzione degli organismi internazionali è quella onnivora mediterranea, moderata, equilibrata e semplice da seguire.
Le diete che escludono il consumo di carne e prodotti animali, per quanto condivisibili da un punto di vista etico, non sono raccomandate dal punto di vista dell’equilibrio nutrizionale. È possibile semplicemente ridurre i grassi e le proteine animali, consumando la carne rossa non lavorata non più di tre volte a settimana, gli insaccati e la carne in scatola due volte al mese in porzioni da 50g e gli affettati due volte a settimana in porzioni da 80g, assicurandosi sempre della provenienza italiana dell’alimento e accompagnandolo con verdure fresche.
Nell’apprendere una notizia potenzialmente preoccupante, invece, è bene chiarire sempre l’attendibilità della fonte e rifarsi al senso comune: per quanto riguarda le notizie sul cancro, in particolare, bisogna tenere conto che si tratta di patologie complesse, con una concorrenza di svariati fattori difficilmente misurabili e che raramente vengono spiegate da soluzioni semplicistiche.