Alimentazione e salute della tiroide

Cos’è la tiroide? Cosa fa la tiroide?

La tiroide è una ghiandola endocrina posta tra laringe e trachea, il cui compito è la produzione di ormoni molto importanti per la regolazione del metabolismo, della temperatura corporea, della forza muscolare e del flusso sanguigno rivolto ai diversi organi.

Le problematiche della tiroide: ipertiroidismo e ipotiroidismo

L’equilibrio di questa ghiandola è molto delicato e può essere facilmente compromesso, in negativo o in positivo: se l’attività di secrezione di ormoni è eccessiva si parla di ipertiroidismo, al contrario di ipotiroidismo.

L’ipertiroidismo accelera eccessivamente il metabolismo, provocando gozzo, adenoma tossico, morbo di Basedow-Graves, perdita di peso, indebolimento, depressione, irritabilità. L’ipotiroidismo invece rallenta i processi metabolici causando aumento di peso, ritenzione idrica, fragilità di unghie e capelli, problemi cutanei.

Queste problematiche vengono solitamente risolte con terapie farmacologiche, ma per un intervento efficace è necessaria una diagnosi precoce (anche tramite una semplice analisi del sangue) e soprattutto adeguati e regolari controlli. I neonati e le donne incinte sono particolarmente a rischio di scompensi tiroidei.

Quali sono le connessioni fra Tiroide e Alimentazione?

Lo iodio è il micronutriente più strettamente coinvolto con il giusto funzionamento della tiroide. Il suo consumo (la cui media dovrebbe essere attorno ai 150µg al giorno) va ridotto in caso di ipertiroidismo e aumentato in caso contrario. È contenuto principalmente nel sale, mentre la quantità contenuta nell’aria delle località marine, a differenza di quanto si crede, è ininfluente. Altri cibi ricchi di iodio sono il pesce azzurro, i molluschi, i crostacei, le alghe marine, le uova, i fagioli bianchi, lo yogurt, la carne di vitello, la frutta secca e i mirtilli rossi.

Esistono alimenti, come le crucifere, in grado invece di alterare l’assorbimento dello iodio e l’efficacia di eventuali terapie farmacologiche a causa del loro contenuto in solforati, ftalati, idrocarburi policiclici aromatici e litio. Secondo alcuni studi anche gli isoflavoni contenuti nella soia, per via della loro natura simile a quella degli ormoni estrogeni, rallentano il funzionamento della tiroide e sono pertanto sconsigliati a chi soffre di ipotiroidismo. Consumati con moderazione e all’interno di una dieta equilibrata, comunque, queste sostanze donano enormi benefici alla salute dell’intero organismo senza compromettere il funzionamento della ghiandola. Ovviamente l’alimentazione va regolata a seconda del disturbo tiroideo coinvolto.

Anche il selenio risulta molto importante per la produzione di ormoni della tiroide: oltre che nel pesce e nei molluschi è presente nei latticini e nei cereali integrali. Bisogna prestare attenzione anche agli integratori e ai trattamenti cosmetici a base di fucus, alga bruna estratti di sali marini o alghe, perché potrebbero peggiorare l’ipertiroidismo già in atto.

Infine ha una grande influenza sul buon funzionamento della tiroide anche uno stile di vita corretto e attivo, mentre il fumo aumenterebbe il rischio di contrarre la malattia di Basedow-Graves.

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