Aceto di mele per i capelli

Con la recente, sempre più diffusa, sensibilizzazione riguardo i danni sull’ambiente dei prodotti chimici e la riscoperta degli antichi rimedi per la cura del corpo e della casa, l’aceto di mele ha trovato tutta una serie di nuovi utilizzi, ad esempio come sostituto degli sgrassatori da supermercato per il lavaggio dei piatti, per deodorare la biancheria e per tenere lontani gli insetti.

A differenza di molti rimedi fai da te, con presunti benefici infondati se non dannosi, l’aceto si è rivelato essere anche un ottimo alleato per la bellezza dei capelli, e il suo utilizzo è giustificato da ragioni scientifiche.
Gli shampoo in commercio, infatti, contengono sostanze aggressive, come siliconi, petrolati e alcuni tipi di tensioattivi, che sfibrano il capello, ne squilibrano il PH e donano un aspetto sano solo apparente, sostituendone l’umidità naturale con una pellicola siliconica.
L’aceto di mele ha un PH simile a quello naturale del capello e può dunque aiutare a riequilibrarlo; ne chiude inoltre le cuticole, evitando la formazione di doppie punte. L’azione antimicotica e disinfettante dell’aceto può aiutare a combattere il fungo Malassezia, principale responsabile della maggior parte dei casi di forfora. L’applicazione di aceto rende inoltre i capelli più soffici e pettinabili, sostituendosi così al balsamo, e ne stimola la crescita in quanto favorisce la circolazione sanguigna verso i follicoli piliferi.
Usufruire dei benefici dell’aceto è molto semplice: dopo aver lavato i capelli normalmente con lo shampoo (preferibilmente uno privo di petrolati e siliconi) si applica su chioma e cuoio capelluto una miscela di un cucchiaio d’aceto in mezzo litro d’acqua, si fa riposare per qualche minuto e si effettua un ultimo risciacquo con acqua fredda (quella calda fa riaprire le cuticole). Questo procedimento lascerà i capelli voluminosi, naturalmente lucidi e pettinabili, e l’odore pungente dell’aceto sparirà completamente ad asciugatura completata.
È importante utilizzare l’aceto di mele e non quello di vino, in quanto quest’ultimo potrebbe risultare troppo aggressivo e danneggiare la chioma.

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