I nutraceutici

I nutraceutici sono particolari principi attivi contenuti negli alimenti, soprattutto nei vegetali, in grado di avere un effetto benefico sulla salute e di coadiuvare la prevenzione di una patologia o il suo trattamento farmacologico, se non addirittura di sostiturlo.
I nutraceutici si rivelano particolarmente utili in alcune situazioni cliniche:

  • Dislipidemie: in caso di rischio cardiovascolare medio-basso sono consigliati i fitosteroli come intervento pre-farmacologico; berberina, monacolina K e policosanoli sono tra i nutraceutici più utilizzati per ridurre il colesterolo. I fitosteroli riducono l’assorbimento intestinale del colesterolo; la berberina (contenuta nella corteccia di alcune piante) inibisce l’azione della proteine responsabile del degrado dei recettori epatici del colesterolo Ldl, abbassandone così i livelli nel sangue, e abbassa la glicemia aumentando l’azione dei recettori dell’insulina; la monacolina K, prodotta dalla fermentazione del riso rosso, inibisce la sintesi epatica del colesterolo.
    Diversi tipi di fibra alimentare (chitosano, pectine, glucomannano, beta-glucano) favoriscono l’escrezione fecale del colesterolo e ne inibiscono l’assorbimento intestinale. I polifenoli sono antiossidanti e hanno un effetto ipocolesterolemizzante.
  • Ipertensione arteriosa: i flavonoidi del cacao e il succo di barbabietola sono i nutraceutici maggiormente utilizzati contro l’ipertensione e con più evidenze scientifiche della loro efficacia, ma sono utili anche licopene, resveratrolo, tè verde, acidi grassi polinsaturi, isoflavoni, lactotripeptidi e peptidi del pesce, L-arginina, potassio, magnesio chelato, calcio, vitamina C, coenzima Q10, picnogenolo, melatonina a rilascio controllato, estratto di aglio invecchiato, probiotici, tè di Giava. La loro azione ipotensiva è dovuta in buona parte al loro effetto antiossidante, mentre in altri casi ad un’azione Ace-inibitoria o calcio-antagonista, collegata alla dilatazione e al rilassamento dei vasi sanguigni.
  • Diabete mellito: sono molti i nutrienti con proprietà antiossidanti che possono migliorare l’omeostasi glucidica e le complicanze del diabete; l’azione dei nutraceutici veri e propri, invece, ha poche prove talvolta contrastanti. Le fibre alimentari aiutano il controllo glicemico a breve e medio-lungo termine, rallentando lo svuotamento gastrico, riducendo l’assorbimento dei carboidrati e favorendo la produzione di acidi grassi a catena corta nel colon. I polifenoli (soprattutto i flavan-3-oli di tè verde e cioccolato, gli isoflavoni della soia, i polifenoli dell’olio extravergine d’oliva e il resveratrolo delle bucce d’uva) riducono l’assorbimento intestinale di glucosio e la sua produzione a livello epatico. L’acido lipoico protegge dalla polineuropatia diabetica, mentre la berberina sembrerebbe migliorare la regolazione del recettore dell’insulina e modulare il microbiota intestinale
  • Dismetabolismi correlati al peso (obesità, steatosi epatica, iperuricemia): la steatosi epatica è una condizione particolarmente comune nei soggetti affetti da obesità, e può evolvere in fibrosi e cirrosi epatica, con un maggior rischio di morte per complicazioni cardiovascolari. Silimarina (una miscela di antiossidanti derivati dal cardo mariano) e astaxantina hanno un effetto antiossidante e protettivo sul fegato. I soggetti con steatosi epatica hanno spesso carenze di vitamina D, per cui una supplementazione di questa vitamina può essere utile, così come gli acidi grassi Omega-3, la berberina, curcumina e resveratrolo.
    L’iperuricemia è coinvolta nello sviluppo di molte patologie metaboliche (insulino-resistenza, diabete mellito), di disturbi cardiovascolari, ipertensione arteriosa, insufficienza renale. La vitamina C riduce i livelli di acido urico e protegge le cellule dal danno ossidativo, mentre alcuni prodotti imidazolici (L-istidina, carnosina, anserina) presenti nel’estratto di tonno, associazioni di riso rosso fermentato, fitosteroli e L-tirosolo, combinazioni fisse di campferolo (estratto dalle foglie di Ginkgo biloba), baicalina (estratto di radice di Scutellaria), rutina, acido clorogenico e caffeina sono in grado di ridurre i livelli di acido urico.
  • Metabolismo muscolare e sport: polifenoli, resveratrolo e carotenoidi hanno proprietà antiossidanti e riducono il danno da stress meccanico a danno dei muscoli, glucosamina e condroitina solfato migliorano la mobilità e l’elasticità articolare, mentre il cioccolato fondente migliora le prestazioni sportive, riduce i marcatori di stress ossidativo e il rischio cardiovascolare. Il caffè migliora le prestazioni di resistenza, la betaina della barbabietola da zucchero riduce il rischio cardiovascolare e riduce la massa grassa a favore di quella magra. Anche il ginseng migliora la resistenza e la capacità di reagire alle condizioni di stress, oltre ad avere un effetto positivo sulla capacità di concentrazione mentale e sul sistema cardiocircolatorio.
  • Post-menopausa: la carenza di estrogeni caratteristica della menopausa ha diversi sintomi negativi sull’organismo, soprattutto vasomotori e articolari, e aumenta il rischio di osteoporosi e problemi cardiovascolari. Per contrastare queste problematiche sono particolarmente utili nutraceutici come i fitoestrogeni (isoflavoni, cumestani e lignani) e gli estratti della Cimicifuga racemosa, che non hanno un’azione estrogenica ma riducono le vampate di calore.
  • Cervello: per migliorare le prestazioni intellettuali sul lavoro o nello studio vengono utilizzati i polivitaminici (soprattutto del gruppo B), la fosfatidilserina e l’acido glutammico, anche se non ci sono ancora evidenze scientifiche della loro efficacia in questo senso, come anche del loro ruolo nel prevenire il rischio cerebrovascolare. Più probabile è invece l’efficacia dei derivati del riso rosso fermentato (contenenti monacolina K), dei cereali ricchi di fibre, degli acidi grassi omega-3, e del tè nero e verde.

 

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